La dieta chetogenica è un regime alimentare che riduce in modo drastico i carboidrati, aumentando di contro le proteine e soprattutto i grassi. Lo scopo principale di questo sbilanciamento delle proporzioni dei macronutrienti nella dieta è costringere l’organismo a utilizzare i grassi come fonte di energia.
In presenza di carboidrati, infatti, tutte le cellule ne utilizzano l’energia per svolgere le loro attività. Ma se questi vengono ridotti a un livello sufficientemente basso esse cominciano a utilizzare i grassi, tutte tranne le cellule nervose che non hanno la capacità di farlo. Si avvia quindi un processo chiamato chetosi, perché porta alla formazione di molecole chiamate corpi chetonici, questa volta utilizzabili dal cervello. In genere la chetosi si raggiunge dopo un paio di giorni con una quantità giornaliera di carboidrati di circa 20-50 grammi, ma queste quantità possono variare su base individuale.
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La dieta Keto: Non solo dieta e Fitness ma una valida soluzione per chi necessita un ridotto carico Glicemico
Una dieta a basso indice glicemico è caratterizzata in prevalenza da alimenti capaci di non innalzare troppo il livello di zucchero nel sangue. Obiettivo: contrastare e gestire il diabete, abbassare la pressione arteriosa e i livelli di colesterolo totale e cattivo, ridurre il rischio di malattie, tra cui quelle cardiovascolari, perdere peso. «Se si vuole seguire una dieta a basso indice glicemico uno degli alimenti da preferire nei diversi pasti della giornata sono le verdure, specialmente a foglia ricche di fibre solubili, in grado di rallentare l’assimilazione degli zuccheri nel sangue e di tenere sotto controllo la secrezione dell’insulina, un ormone che regola anche la fame. Consumate ad esempio in apertura dei pasti e durante il pranzo e la cena, favoriscono il senso di sazietà. Tra i cibi a basso indice glicemico troviamo poi i legumi, che anche se apportano in parte amidi, tra cui l’amilosio grazie sempre alla ricchezza di fibre e proteine (vegetali) danno un buon effetto saziante. Per quanto invece riguarda i cereali e i loro derivati occorre invece prediligere quelli innanzitutto integrali dando precedenza ad avena, farro, quinoa, grano saraceno». Ma l’indice glicemico di un alimento è influenzato anche da altri fattori diversi dal tipo di zuccheri tra cui la cottura.
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